Home EuropaIslanda la cascata Skógafoss – Islanda sud occidentale

la cascata Skógafoss – Islanda sud occidentale

by MG Uberti
Published: Updated:
cascata Skógafoss, Islanda sud occidentale

La Skógafoss è una delle cascate più famose d’Islanda: ha un ampio salto di 60 metri e nelle belle giornate il sole la colpisce creando spesso arcobaleni. E’ sicuramente una tappa obbligata di ogni viaggio in Islanda.

In questa pagina ti riporto informazioni utili per pianificare la visita, e ti racconto storie e leggende legate a questa famosissima cascata.

 

la cascata

Oltre ad essere una bella cascata è anche facilmente fruibile: è vicina alla Ring Road, c’è un comodo parcheggio vicino, e la puoi ammirare da lontano, da sotto, e salire sopra arrivando vicino al salto.

Questo video fa vedere bene la zona, la strada per raggiungere la sommità della cascata, spiega come arrivare (vedi anche paragrafo seguente), e dà consigli su come fotografare la cascata:

 

 

Come detto prima è molto facile trovare arcobaleni sulla cascata:

arcobaleno su cascata Skógafoss, Islanda sud occidentale

photocredit: Ronile

Però visto che c’è tanta acqua in sospensione ATTENZIONE a proteggere bene la tua fotocamera.

 

storie e leggende

Narrano le antiche saghe che uno dei primi vichinghi ad arrivare in questa zona, il norvegese Þrasi Þórólfsson (Thrasi per gli amici) decise di nascondere il suo forziere carico di monete d’oro dietro la cascata. D’altronde chi non sente la necessità di disfarsi del proprio tesoro nascondendolo a casaccio e senza motivo?! Passarono gli anni, e gli abitanti del luogo raccontarono di questo tesoro nascosto, ed alcuni videro anche i riflessi dorati attraverso il getto della cascata quando i raggi del sole la colpivano in un certo modo (quindi il buon vecchio Thrasi sto forziere l’aveva pure lasciato aperto, altrimenti i riflessi non si sarebbero visti e i locali non ne avrebbero potuto parlare meravigliati). Molti provarono a recuperare il tesoro, ma non ci riuscirono. Poi un giorno un ragazzo riuscì ad arrivare al forziere nascosto dietro la cascata, ma essendo molto pesante non riusciva a sollevarlo, quindi legò una robusta fune ad un anello laterale del forziere e tirò. Ma l’anello si staccò e il forziere affondò e si perse per sempre. Solo l’anello rimane: venne usato per secoli (?) come maniglia del portale della chiesa di Skógar, e oggi possiamo ammirarlo al museo locale.
Oppure possiamo chiederci come mai il prode ragazzo non si sia semplicemente messo in tasca un pò di monete, visto che il forziere era aperto (altrimenti non si sarebbero visti i riflessi d’oro). E soprattutto: come ha fatto il forziere ad affondare in una pozza alla base di una cascata?! Mica è la fossa delle Marianne!

Io invece racconterei un’altra versione della storia: del forziere nascosto si perse traccia e memoria, fino a che un giorno non venne trovato nei dintorni un anello d’argento con incise antiche iscrizioni runiche. L’anello è la chiave per arrivare al tesoro, ma nessuno è mai riuscito a decifrare il senso delle rune. Quindi venne messo come battente della porta alla chiesa di Skógar, così che tutti lo osservassero tutte le domeniche, nella speranza che capissero come raggiungere il tesoro nascosto.

 

il vero tesoro nascosto

Non mi fraintendete, la prima versione della storia del forziere nascosto nella cascata (riportata da quei gran geni di Wikipedia) l’ho presa male non perché trovo sciocche queste storielle, anzi proprio per il motivo opposto: io sono un appassionato di storia, storie, mitologia, leggende e favole, e mi prende male quando una storia è così maldestramente raccontata. Benissimo avere elementi fantastici o anche surreali (la seconda versione ce li ha), ma la storia deve sempre avere un minimo di senso logico, anche per un bambino, e soprattutto deve avere un significato. Io sono convinto che le storie sono importanti: per come la vedo io miti e leggende potranno essere una delle nostre ancore di salvezza per non lasciare andare alla deriva i nostri fragili spiriti nel futuro distopico che ci attende a breve. Le storie sono importanti.

Thrasi lo sapeva. Per questo ci ha tramandato la storia del tesoro nascosto: ma il vero tesoro è la vista della cascata e gli echi nell’animo che quella vista comporta, non il forziere nascosto. Lo avevano capito anche i vecchi preti islandesi che misero l’anello come battente della porta della chiesa.

 

mappa – come arrivare

La cascata si trova più o meno a metà strada tra la Seljalandsfoss e la zona di Vik e Dyrholaey ed è facilmente raggiungibile dalla Hringvegur:

In particolare devi cercare il parcheggio “Skógafoss Parking”: basta uscire dalla Ring Road per Skogar e poi tenere la sinistra seguendo le indicazioni. E’ facilissimo.

 

Per i luoghi di interesse nei dintorni vai alla sezione sull’Islanda sud occidentale.

Per altri consigli utili su come organizzare il viaggio ti rimando alla mia guida di viaggio in Islanda:

In particolare ti consiglio di leggere con attenzione:

 

Photocredit immagine di copertina: SpecialEventConsulting

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