Indipendentemente dal tuo livello di passione per l’arte ti consiglio vivamente di visitare la chiesa di Bojana: a mio avviso è tra i luoghi più interessanti a Sofia. In bulgaro la chiesa è Боянска църква (Bojanska cărkva), ma viene usalmente chiamata Bojana o Boyana.
Da fuori non è niente di particolare, ma tutte le sue pareti interne sono completamente ricoperte da un ciclo di affreschi di incredibile vivacità espressiva, realizzati a partire dal 1259, quindi 8 anni prima della nascita di Giotto, e una quarantina prima dell’inizio del rinascimento in Italia. Nel 1979 è stata inserita nella lista dei siti patrimonio dell’umanità dell’Unesco.
Vale la visita per i suoi affreschi e per la sua storia:
la chiesa e gli affreschi
Quando ho visitato la chiesa sono rimasto colpito dagli affreschi, in particolare dalla incredibile naturalezza dei volti raffigurati: trasmettono qualcosa in modo fortemente evocativo, che poi è lo scopo ultimo degli affreschi e dei lavori artistici nelle chiese. E qui le piccole dimensioni di questa chiesetta diventano un pregio in confronto alle grandi cattedrali: la storia che gli affreschi raccontano e il messaggio che vogliono trasmettere è lì ad un passo da te, e ti coinvolge maggiormente.
Photocredit: Interact-Bulgaria
Interessante anche il fatto che questi affreschi siano stati dipinti anni prima del rinascimento italiano, come la pittoresca guida che accompagna e sorveglia i visitatori all’interno non si stanca mai di sottolineare decantando le meraviglie dei ritratti della principessa Desislava, del Sebastocrator Kaloyan, del Cristo pantocratore … “before Giotto” … “before Italian renaissance” … cosa che ovviamente colpisce abbastanza noi italiani. Il comprensibile l’orgoglio campanilistico del custode tralascia però qualche particolare interessante, e soprattutto utile alla comprensione della storia, che vale la pena di raccontare.
Un primo dettaglio che non viene citato è il fatto che quasi tutti gli stati dell’Est Europa tentano di strappare all’Italia il primato dell’inizio del rinascimento nel campo della pittura: tra gli esempi più famosi possiamo citare l’angelo bianco del monastero di Mileševa in Serbia e i mosaici (ad es. il viaggio a Betlemme, il censimento, la koimetesis) della chiesa di San Salvatore in Chora ad Istanbul.
il rinascimento bizantino
Queste operre appartengono al “rinascimento bizantino” avvenuto sotto la dinastia dei Paleologi (da cui anche “palaeologan renaissance”), ed in particolare all’ultima fase, quella dunque più matura, in cui la finezza delle rappresentazioni e il perfezionamento della tecnica portò ad una prima tridimensionalità prospettica e realismo delle forme, lontano dalle opere del primo periodo (come ad esempio i mosaici di Santa Sofia a Istanbul o i mosaici di Ravenna) bidimensionali e statiche nella loro solennità.
Il movimento ebbe origine a Bisanzio (Istanbul) tra il XIII e XIV sec. per poi estendersi ai vicini stati (attuali Bulgaria, Serbia, Russia). Anche se cominciò ad uscire dalle rigide regole dell’arte medievale producendo dipinti e mosaici di apprezzabile realismo, bisogna anche dire che non raggiunse mai l’eccellenza del rinascimento italiano. E la buona produzione artistica si estinse con la conquista ottomana del XV secolo.
storia e trasformazioni della chiesa
Tornando alla chiesa di Bojana: il primo corpo della chiesa venne costruito tra il X e XI secolo, ed è la semplice struttura in mattoni rossi che si vede all’esterno.
Poi nel XIII secolo il sebastocratore Kaloyan sponsorizzò i lavori di estensione e abbellimento della chiesa. Kaloyan era il signore di Sredets, attuale Sofia, che a quei tempi però NON era la capitale della Bulgaria (il secondo impero bulgaro aveva come capitale Tărnovgrad, l’attuale Veliko Tărnovo), e non va confuso con lo zio zar Kaloyan di Bulgaria, cioè “il buon Giovanni” o “Giovanni il bello di Bulgaria”.
Ad ogni modo Kaloyan aveva la sua residenza estiva a Bojana, alle pendici del monte Vitosha, e decise di trasformare la piccola chiesetta in una prestigiosa cappella di famiglia. La chiesa venne innalzata di un livello, la parte superiore fungeva da chiesa, dedicata a San Nicola Taumaturgo e a San Panteleymon (san Pantaleone di Nicomedia), mentre la parte inferiore era dedicata alle sepolture di famiglia.
il mistero dell’artista
Stando alla targa i lavori terminarono nel 1259, e i bellissimi affreschi vennero consegnati alla storia. Poi passarono gli anni, poi i secoli, e la chiesa venne progressivamente abbandonata e dimenticata. Come fu dimenticato il nome dell’artista che realizzò gli affreschi. Il fatto che il suo nome rimanga un mistero aggiunge un tocco di fascino alla storia, ma a ben vedere non è poi così strano: nel medioevo la realizzazione delle opere artistiche veniva attribuita anche all’ispirazione divina, e l’artista non doveva certo competere in fama con il soggetto sacro della sua opera.
C’è comunque chi si è dedicato intensamente a scoprire chi fu lo sconosciuto maestro, e in molti documenti sembra ricorrere lo stesso nome Vasiliy, tanto che alla fine viene indicato come “Vasiliy il pittore“, e sembra venisse o dal villaggio di Subonosha o da Tarnovo, la vecchia capitale del secondo impero bulgaro. Nel 2008 i restauratori hanno scoperto le tracce di un’iscrizione sotto un volto maschile in secondo piano, con scritto “Vasily Zograf”, e il direttore del locale museo storico lo ha subito identificato con un autoritratto di Vasiliy il pittore. I restauratori hanno poi individuato anche il nome del secondo pittore che lavorava con il maestro di Bojana: Dimitri.
La storia ha ispirato anche due film: il primo “The Boyana master” nel 1962, e un altro omonimo nel 1981.
conservazione e restauro
Con grande senso artistico e amore per il bello nel XVII secolo gli affreschi vennero interamente ricoperti (cosa che in realtà ne ha involontariamente aiutato la conservazione). All’inizio del XIX secolo la chiesa venne nuovamente ampliata, con l’aggiunta della parte che adesso funge da ingresso, dopo un altro secolo, agli albori del XX, era completamente decaduta: piccola, buia, malridotta da aperture nel soffitto, praticamente in disuso.
Gli abitanti del luogo non ne erano affatto contenti, ed ignorando completamente il suo valore artistico volevano demolirla per costruirne un’altra nuova e più bella sullo stesso posto. Per puro caso, e direi per fortuna, venne a conoscenza della storia la zarina Eleonora di Reuss-Köstritz, che convinse il marito Ferdinando I di Bulgaria a bloccare l’intento distruttore dei villici concedendogli una nuova chiesa nelle vicinanze. Era il 1912, la zarina morì cinque anni dopo, ed espresse il desiderio di essere sepolta nella piccola chiesa che aveva salvato. Lo zar Ferdinando fece allora piantare attorno alla chiesa il bosco di sequoie che le fa ombra tutt’oggi.
La zarina, oltre che protettrice del patrimonio artistico, fu una santa donna dedita ad opere di carità, in particolare formazione delle infermiere e assistenza ospedaliera durante le guerre balcaniche del 1912-13 e la prima guerra mondiale, e fu tanto amata che per molti anni continuarono i pellegrinaggi alla sua tomba da parte di infermiere e soldati. Dal 1944 arrivò il comunismo e cancellò definitivamente la pia usanza. Nel 1960 la tomba venne addirittura profanata e le pietre tombali intarsiate vennero rimosse. Dopo il 1989 la tomba venne ripristinata, ma oggi pochi ricordano l’intervento provvidenziale della zarina Eleonora, né la tanto loquace guida locale né il sito internet ufficiale.
Sulla chiesa ai primi lavori di restauro del 1912 seguirono quelli del 1934, poi ancora nel 1944, e nel 1977-1979, dopo i quali la chiesa entrò nella lista dei siti Unesco patrimonio dell’umanità.
organizzare la visita alla chiesa
Bojana è un sobborgo di Sofia alle pendici del monte Vitosha, raggiungibile in taxi dal centro con una corsa di 15 minuti, e nei secoli scorsi era uno dei 35 villaggi-fortezze che sorgevano intorno a Sofia, che a quei tempi si chiamava Sredets (vedi anche l’articolo sui diversi nomi di Sofia nel tempo).
indirizzo: 1 Boyansko Ezero, Sofia 1616, Bulgaria
Valuta anche il tour organizzato Bojana + Monastero di Rila:
Altrimenti dal centro di Sofia potresti raggiungere la chiesa di Bojana con i bus n. 64, 107 o 21, ma se siete due o più sicuramente è più comodo andare in taxi.
Metti in conto circa 15 minuti per arrivare a destinazione.
orari e costo biglietti
orari di apertura: 9:00-17:00 (1novembre-31marzo) 9:30-17:30 (1aprile-31ottobre)
biglietto di ingresso: 10 leva (5€), studenti 2 leva
L’ingresso è rigidamente consentito solo a gruppi di 8 persone massimo alla volta, e per non più di 10 minuti (sono fiscali su entrambi gli aspetti) per garantire la conservazione degli affreschi. Il tempo è comunque sufficiente a godersi appieno tutti gli affreschi, visto che la chiesa è davvero minuscola. Verifica le informazioni aggiornate su boyanachurch.org
Altri tour e visite organizzate da Sofia:
Per consigli e informazioni utili su come organizzare il viaggio a Sofia:
Vedi anche la mia guida di viaggio in Bulgaria, o dai un’occhiata alla home page