In questa pagina spiego il significato di “maggioranza bulgara” e “editto bulgaro”, due espressioni a volte usate nel nostro linguaggio corrente di cui però pochi conoscono la vera origine. E uno dei due non ha nemmeno a che fare con la Bulgaria.
maggioranza bulgara
In italiano a volte si usa l’espressione “maggioranza bulgara” per far riferimento all’esito sostanzialmente unanime di una votazione, ad una schiacciante maggioranza di consensi.
Come ad esempio quando il 95% o addirittura il 99% delle persone hanno espresso la stessa preferenza, cosa ovviamente impossibile: la “maggioranza bulgara” è sempre il risultato di coercizioni e numeri inventati senza vergogna.
Ovviamente ha una valenza negativa, ma spesso viene usata in senso ironico.
E’ un modo di dire di origine giornalistica, e fa riferimento al passato politico della Bulgaria comunista (quindi dal settembre 1944 in poi), in particolare alla sua totale cieca obbedienza alla linea politica imposta da Mosca, quando una decisione “suggerita” era accettata e promossa sicuramente, senza nessuna discussione.
Il primo esempio significativo di maggioranza bulgara fu il referendum svolto l’8 settembre 1946 per decidere se il paese dovesse mantenere la monarchia o diventare una Repubblica: viene riportato un risultato del 95,4% in favore della repubblica. A parte il fatto che non fu una votazione libera perché svolta sotto l’occupazione di truppe straniere (quelle sovietiche), con risultati del genere c’è davvero bisogno di discutere sulle prove di elezioni truccate?!
Tornando alla cieca obbedienza, la maggioranza bulgara sottintende anche la mancanza di un libero dibattito. Viene comunque usata anche al di fuori del contesto politico, ad esempio nelle aziende per sottolineare ironicamente il parere unanime della classe manageriale riguardo alcune decisioni interne.
editto bulgaro
Con “editto bulgaro” si fa invece riferimento ad una dichiarazione di Silvio Berlusconi rilasciata nell’aprile del 2002 in occasione di una visita ufficiale a Sofia (la capitale della Bulgaria) contro l’uso a suo dire criminoso della tv pubblica da parte di Enzo Biagi, Michele Santoro e Daniele Luttazzi, e l’indicazione di un preciso dovere della nuova dirigenza Rai dell’impedire il ripetersi di tali eventi.
Questo video è un estratto da una trasmissione che ricostruiva quanto successo: si vede inizialmente il servizio del TG2 in cui viene riportata la notizia e la ripresa della dichiarazione di Silvio Berlusconi in un incontro con un gruppo di imprenditori italiani in Bulgaria, poi la replica di Enzo Biagi. In fondo qualche breve spezzone sempre su Enzo Biagi quando tornava in Rai 5 anni dopo.
Curiosità: l’uomo che si vede accanto a Berlusconi nel servizio del telegiornale all’inizio è Simeone II di Bulgaria: fu re di Bulgaria dal 1943 al 1946 e poi primo ministro dal 2001 al 2005, quindi era in carica quando avvennero i fatti dell’editto bulgaro di Berlusconi. Ho scritto re di Bulgaria dal 1943 al 1946, ma in realtà Simeone non abdicò mai: ereditò il titolo alla morte del padre Boris III, ma all’epoca aveva solo 6 anni e il paese fu governato dalla reggenza dello zio Cirillo, che venne poi fucilato nel 1945 dai comunisti, e Simeone fu costretto all’esilio dopo i risultati truccati del referendum del 1946, potendo tornare in Bulgaria solo 50 anni dopo, incontrando grande favore popolare e venendo eletto primo ministro del paese (questa volta con vere elezioni libere non truccate). Storia molto interessante, uomo dal destino singolare. Inoltre Simeone è nipote del re d’Italia Vittorio Emanuele III in quanto figlio di Giovanna di Savoia.
Consiglio di leggere il suo libro autobiografico, in cui racconta molti fatti interessanti sulla Bulgaria, sulle case reali europee e sui grandi personaggi della politica europea del secolo scorso: io l’ho letto, e l’ho trovato un libro molto interessante ed istruttivo.
Tornando all’editto bulgaro: questo altro video mostra come Berlusconi ricorda i fatti 14 anni dopo la dichiarazione vista nel video precedente.
In realtà Enzo Biagi, Michele Santoro e Daniele Luttazzi furono effettivamente cacciati dalla Rai. E Berlusconi e Mediaset fecero causa a Luttazzi chiedendo 41 miliardi di danni. Poi però alla fine vinse Travaglio ed ebbe 1 milione di danni da Berlusconi.
Questa infine la famosa intervista di Luttazzi a Travaglio:
Intervista nella puntata del 14 marzo 2001 di Satyricon.
Perché queste storie?
Per non dimenticare.
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Photocredit immagine di copertina: mwewering